Le immagini di Massimo Saretta usano la naturale e diretta espressione di cui è capace la fotografia. Come quelle di viaggi che sembrano delle vite, fatte di scatti mai rubati e puntuali. Close-up, ritratti, campi lunghi, frontali e di tre quarti, tagli di luce, fuochi e nebbie, colori – tantissimi – e decorazioni che formano la versione contemporanea di una grammatica di ornamento o di una Bibbia per antropologi.
" In ogni parte del mondo c’è molto da fare, in India come in tantissimi altri luoghi. Ma a me è capitato di essere stato “stregato dall’India”, come sono solito dire; in India ho passato moltissimo tempo negli otto anni in cui mi sono recato regolarmente e quindi, ritenendomi cittadino del mondo, il mio cuore è legato a quel paese."